Lettera
di un adolescente in quarantena
“Mi
chiamo Elena. Ho 15 anni, tra poco ne compirò 16. Mi sento un po’
male questi giorni in quarantena. Non lo so, è molto strano. Vorrei
uscire da casa, a volte sento proprio un impulso quasi
irrefrenabile. Mi annoio. Pure non andare a scuola, all’inizio è
stato divertente, sembrava una vacanza, ora mica tanto. Faccio fatica
a studiare, a seguire le lezioni online. Ho tempo per fare i
compiti…Ogni tanto penso di non farcela. E poi mi sento sola. Mi
manca stare con i miei compagni di classe. Mi mancano i miei amici.
Tutti parlano del virus, però non ho capito se anche noi ce lo
possiamo prendere, siamo cosi giovani, ti pare che prende pure noi?
Prende solo ai vecchi, forse… però forse no… forse hanno
ragione. Bisogna stare a casa adesso, ma vedrai che dopo il 3 aprile
le cose andranno meglio, vero, si torna alla normalità, no? Lo
capisco sì che bisogna stare a casa, lo capisco il motivo. Solo che
è proprio difficile!
Si
okay, con gli amici parliamo sui social. Però non è la stessa cosa.
Ho voglia di fare gruppo. Però adesso non possiamo, e quindi faccio
video, vedo i like, instagram, facebook, tik tok… mio fratello che
ha 17 anni gioca un sacco alla playstation online… ma quando
finirà? Ma a scuola si torna? Il gruppo mi manca tantissimo. I miei
amici mi mancano tantissimo. E a dirla tutta mi manca anche il mio
fidanzato.
Poi
ci sono i miei… a volte non li sopporto. Stare tutto il giorno
dentro casa con loro è terrificante. Ho paura che mi ascoltano
mentre parlo al telefono con le mie amiche. Mai un attimo di privacy.
Certe volte penso che esagerano con questa storia… altre volte
penso invece che non esagerano, che hanno ragione. Non lo so, mi
sento confusa, ho paura, tanta, e poi mi sento un sacco arrabbiata,
però non so bene con chi prendermela. Stare in casa con i miei è
assurdo, per non parlare di quando discutono, e poi mica mi
capiscono! Però ho paura se qualcuno dei miei esce a fare la spesa.
E c’è anche da dire che qualche volta (anche se non lo ammetto) mi
piace anche quando facciamo delle cose insieme, quando parliamo. Mi
rassicura parlare con loro quando mi sento spaventata.
Vorrei
ricominciassero normalmente le cose. Se poi sento il telegiornale mi
spavento un sacco. Con i miei ogni tanto parlo, però è difficile,
non lo so se mi capiscono, anche quando gli dico che voglio uscire, e
gli grido che non ne posso più di loro e di stare a casa… ma le
cose torneranno alla normalità?
L’adolescente
durante l’emergenza
L’attuale
situazione di emergenza sta mettendo a dura prova l’emotività di
una persona adulta, possiamo immaginare come si sente un adolescente
in questo periodo? L’obbligo di stare in casa, per di più a
stretto contatto con i genitori, le emozioni, già potenti in
questo periodo i amplificate dall’età dello sviluppo, la
propensione al rischio e l’inconsapevolezza delle conseguenze in
questo momento ancor più rischiose del solito , l’impossibilità
di vedere gli amici tanto importanti, l’identità in via di
formazione con le conseguenti difficoltà a creare i propri spazi e a
“sentirsi nel suo spazio”, la difficoltà a rispettare le regole,
la scuola online….
Come
superare questo momento: qualche “dritta” per gli adolescenti
- Ricordiamoci che è un momento. Anche se non è chiaro quando finirà, avrà una fine. Adesso è necessario rispettare le regole (ne va della salute di tutti: tua, dei tuoi cari e dei tuoi amici). Potrai poi tornare alla tua vita. Potrebbe essere una buona occasione per sperimentarti un po’ nel fare qualcosa che “ti va stretto” e scoprire quanto sei bravo a farlo!
- Se ti senti arrabbiato è del tutto naturale. Ricordati che i tuoi genitori non sono i responsabili di questa quarantena forzata. Prova a parlarne con loro.
- È utile che strutturi la tua giornata. Ti aiuterà ad annoiarti meno e a far passare il tempo più velocemente. Prevedi nella tua organizzazione un tempo per seguire le lezioni, un tempo per fare i compiti, un tempo per prenderti cura di te e un tempo per giocare e rilassarti.
- Ti mancano i tuoi amici, hai ragione. Ti manca il gruppo. È del tutto naturale che tu avverta questa mancanza. Prova allora, oltre ai giochi “online” con la playstation, a concordare con i tuoi genitori uno spazio telefonico con i tuoi amici, spazio in cui i tuoi genitori saranno “al di fuori dalla tua cameretta”. Questo aiuterà a te a mantenere i contatti e il tuo spazio, e allenerà tutta la famiglia ai “confini”: ciascuno con il suo spazio, pur stando dentro la stessa casa per tanto tempo. Uno spazio completamente individuale aiuta a ricaricarsi. Utilizza questo spazio anche per attività tutte tue: leggi, scrivi, disegna. Qualcosa che non sia solo “social”.
- Se ti senti molto spaventato o non ti è chiaro qualcosa parlane. Sentiamo tutti emozioni difficili da gestire in questo periodo, e tu che sei adolescente probabilmente ne sentirai ancora di più. Far fluire le emozioni, parlarne, ti aiuterà a gestirle con più efficacia.
Come
superare questo momento: per i genitori
- Anche per voi, ricordiamoci che è un momento, e finirà. Rispetto alle regole, è fondamentale ora che vi esercitiate nell’autorevolezza genitoriale: questo “no” ad uscire non è contrattabile. Spiegate le motivazioni per cui non è possibile scendere a patti su alcuni “no”. La paura può esserci alleata in questo caso: senza trasformarla in panico, possiamo sentirla, lasciarla fluire, motivarla e spiegare all’adolescente tutti i rischi che si corrono ad uscire adesso. Senza allarmismi ma attraverso la verità e come guida verso la consapevolezza. E vostro figlio si arrabbia è del tutto naturale: è importante che accogliate la sua rabbia ricordandovi che non siete i colpevoli.
- Attraverso il vostro esempio e la vostra guida, aiutatelo a strutturare la sua giornata. Potreste fare insieme un “tabellone degli orari” e ricordargli che è “il momento di studiare” o “è il momento di divertirsi”. Potete farlo adesso senza l’ansia di “dover uscire sennò facciamo tardi a scuola”. Questo ci dà maggiore flessibilità, ci consente di impiegare quei 5 minuti in più, che difficilmente abbiamo nella frenetica quotidianità della nostra società, per spiegare a nostro figlio perché lo esortiamo cosi tanto a fare o non fare qualcosa. Date anche voi per primi l’esempio: strutturare e organizzare la giornata farà bene a tutti.
- Spiegate e filtrate le informazioni per lui: alcune possono essere molto difficili da digerire, soprattutto per un adolescente. E laddove possibile condividete insieme attività in casa: dai giochi di società ai momenti quotidiani.
Difficile?
Si lo è, e nello stesso tempo è possibile! Le
crisi possono essere trasformate in opportunità, poiché offre la
possibilità di cambiare e di sperimentarsi in aspetti di sé e
attività nuove. Con una buona dose di empatia e pazienza, il tempo
della semina può dare buoni frutti.
Adolescenza
e cambiamenti: per comprenderli meglio
Tutta
l’adolescenza è caratterizzata da profonde modificazioni
psicosomatiche: corporee, cognitive, emotive, motivazionali e
relazionali.
Il
cervello
La
fisiologia cerebrale subisce forti cambiamenti (il cervello
dell’adolescente è in trasformazione): il sistema limbico, che
guida le emozioni, è fortemente attivato. La corteccia prefrontale,
che controlla l’impulsività, promuove il raziocinio ed il
controllo degli impulsi, è in piena evoluzione (Ammaniti, 2002).
Le
emozioni
C’è
una forte reattività emozionale: le sollecitazioni che per la
maggior parte degli adulti sono relativamente poco importanti,
nell’adolescente possono avere come conseguenza forti oscillazioni
dell’umore con importanti manifestazioni di emozioni come rabbia,
eccitazione, tristezza, depressione e imbarazzo, che il ragazzo
fatica a gestire. Diventa difficile anche la capacità di tollerare e
adeguarsi al cambiamento (Pellegrino, 2010).
Il
ragionamento
Cambia
fortemente anche la capacità di ragionamento: un ragazzo in
adolescenza diventa in grado di manipolare oggetti e situazioni non
ancora vissuti in prima persona (quello che Piaget definisce il
passaggio dalle operazioni concrete alle operazioni formali).
(Geldard e Geldard , 2009).
Le
sfide psicologiche
Tra
le sfide psicologiche, la più importante che l’adolescente deve
affrontare è la formazione di una nuova identità personale: le
relazioni con gli altri diventano fondamentali e, nello stesso tempo,
l’adolescente sperimenta e ha bisogno di stabilire i propri
confini, vale a dire di avere e sentire un “proprio spazio
personale”, separato dall’altro.
Le
relazioni
Le
relazioni tipiche di questo periodo sono quella con se stessi; con i
genitori; con i coetanei e gli amici; con la scuola e le altre
istituzioni. Ognuno di questi ambiti relazionali ha una sua funzione:
di confronto e accudimento con i genitori, di confronto e unione con
gli amici, di appartenenza e messa alla prova con la scuola. In
questa fase, la sfida più grande per l’adolescente è proprio
quella di trovare il proprio “spazio” nella società e trovarsi
poi comodo e adatto in tale ruolo. La socializzazione promuove il
senso di identità personale e lo sviluppo dell’identità aiuta
l’adolescente ad affrontare le aspettative e le regole della
società, in un reciproco influenzarsi di queste due dimensioni
(Geldard e Geldard , 2009).
Comprendere
meglio un adolescente incrementa l’empatia nei suoi confronti e
consente ai genitori di essere guide ancor più consapevoli, più
discrete e più salde; allo stesso modo permette al ragazzo di
“appoggiarsi” (per come sa farlo a questa età) sentirsi sicuro
con i suoi anche nei momenti di crisi come quello che stiamo
attraversando.
Dott.ssa
Francesca Esposito, Psicologa
Bibliografia
Ammaniti
M. (2002) Manuale di psicopatologia dell’adolescenza, Raffaello
Cortina Editore
Ammaniti
M. (2015), La famiglia adolescente, Gius., Laterza &
Figli, Bari – Roma
Geldard
K., Geldard D. (2009), Il counseling agli
adolescenti, Edizioni Centro Studi Erikson,Trento
E.
Giusti, M. Vigliante, (2009), L’anamnesi psicologica,
Edizioni Sovera
Juul
J. (2006), I no per amare, Urra – Apogeo srl,
Milano
Maggi
A. (2019), Educhiamoli alle regole, Giangiacomo
Feltrinelli Editore, Milano
Pellegrino
F., Del Buono G., Del Buono S., Novi S., RuggeroG., Attanasio V.,
Baldoni F. (2019), L’età adolescenziale tra
fisiologia e patologia, vol. 10 – cap. XVII, pp.
1-49, C.G. Edizioni Medico Scientifiche
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