è bello....

penso che possa essere molto bello essere uguali agli altri, ma anche diversi. Libertà significa potere scegliere sia di conformarsi a logiche ordinarie sia di non farlo. Ogni Mente è Diversa in quanto unica!

domenica 12 febbraio 2012



La paura della morte
  Gli ultimi mesi, ma forse anni, sono stati segnati da una grossa crisi economica e culturale. Questo ha creato un bisogno da parte della gente, di trovare qualcosa in cui credere. Quando il dio Palmare ed il dio Wii non funziona più si cercano altri dei da osannare. In tempi in cui è difficile permettersi una grande casa o una grande macchina, diventa necessario credere in
qualcosa di diverso che non si deve acquistare. Certamente è prevedibile un ritorno alla religione, cattolica o altro che sia, cosa che già avviene da un po' di tempo, ma anche un ritorno a credenze meno diffuse ma molto consolatorie. In epoca di maghi, lettori della mano e manipolatori vari emerge una realtà vecchia e nuova, consolante quanto una vecchia coperta di lana quando è molto freddo e siamo molto stanchi. Sto parlando della credenza dell'esistenza di vite precedenti, la vita oltre la vita, la credenza secondo cui noi ci reincarniamo fino a quando non avremo pagato il nostro karma e saremo quindi purificati, evoluti al rango dei “maestri”. Ogni vita rappresenta il superamento delle problematiche vissute nella vita precedente, se siamo stati crudeli subiremo crudeltà, se i nostri amori sono stati interrotti, continueremo ad incontrare il partner, anch'esso reincarnato, fino al compimento della relazione, come descrive il noto Brian Weiss nel suo libro “molte vite un solo amore”. Una speranza consolatoria che toglie la paura di morire grazie alla speranza di rivivere e riincontrare le persone amate, ma anche una spinta alla rassegnazione alla sventure di questa vita, conseguenza di errori da pagare.
La paura della morte, questa nascosta e continua paura che nessuna quantità di denaro o di potere può neutralizzare, è nell'intimo. Ma se la gente sapesse che «la vita è senza fine; che quindi non moriamo mai; che non siamo realmente mai nati», allora questa paura si dissolverebbe. 
(B.Weiss, “Molte vite Molti maestri”, 1997)
Se si cerca su internet la parola “reicarnazione” si trova veramente di tutto, Ian Stevenson, Manuela Pompas, Angelo Bona, tanti altri hanno scritto molto al riguardo ed hanno dedicato le loro abilità professionali al credo secondo cui conoscere le proprie vite precedenti aiuta a superare le prove che questa vita ci pone dinanzi. Mi è capitato in passato di indurre regressioni che sono diventate regressioni a vite precedenti. Ho ascoltato storie che sembravano veri propri film di cui il soggetto sapeva di essere il protagonista. In epoche antiche o vicine. Alcune volte in maniera distaccata, altre volte in prima persona. Come viene descritto nei libri dei vari autori.
Trovavo molto affascinanti le descrizioni che ascoltavo, decisamente suggestive, ma la cosa più interessante era la sensazione di pace che descrivevano le persone. Tutte emergevano da queste esperienze con una tranquillità nuova nell'affrontare gli eventi della vita, ma principalmente con minore paura del grande spauracchio della nostra epoca: la morte! Evento invincibile ed imprevedibile, per queste persone non era più un mistero, sapevano con certezza (soggettiva) di non dovere temere nulla, poiché sarebbero stati benissimo, in assoluta pace.
Di sicuro chi legge ha fatto caso alla ricorrente presenza di programmi che hanno a che fare con il “mistero”, sembra che dal don Juan di Castaneda ai miracoli di Medjugorje il cammino alla ricerca della verità che guarisce continua instacabile. Il bisogno di credere in forze vecchie o nuove che siano, in profeti o “apostoli” che sconfiggano il male diventa impellente nei momenti di incertezza. Lo stesso bisogno magico che spinge molti a comprare biglietti della lotteria, gratta e vinci, o comunque tentare la fortuna. Quanto più le cose in cui abbiamo creduto fino ad ora vacillano, tanto più abbiamo bisogno di credere in cose non provabili, misteriose, magiche. Ma quale meccanismo si innesca in noi per spostare così tanto la responsabilità dalle nostre azioni a eventi imprescrutabili? Forse è la nostra difficoltà ad assumerci la responsabilità delle nostre azioni, il credo di questi ultimi decenni non è stato quello di investire sulle nostre capacità ma di sperare in eventi casuali, non tanto di diventare bravi ma di conoscere qualcuno. L'insegnamento principe è stato quello che basta apparire in televisione per ottenere il successo, ma gli eventi casuali non danno alcuna certezza, così succede che in periodi di crisi non abbiamo nulla su cui investire. Allora investiamo sul mistero. Se la teoria della reincarnazione come espiazione di errori precedenti ha un fondo di verità, allora dobbiamo pensare che quest'ultimo periodo è ricco di persone con pessimi Karma! Scusate l'ironia, ma pur non credendo nelle vite precedenti, anche perché ho la tendenza a credere solo in cose spiegabili sperimentalmente, mi rendo conto di quanto sia importante avere la sensazione di una via d'uscita, una speranza che giustifichi i sacrifici attuali. Allora ben vengano credenze in cui rifugiarsi, purché innoque e non in mano di fantomatici maghi costosi molto più di quanto efficaci.
Lucia Rosa Cantafio

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